Etnodie

Gennaio 1927…mi misi a suonare. Lui se ne stette lì a fissarmi senza muovere un muscolo. Aspetto’ che finissi, senza dire una parola. Poi mi chiese: “Cos’era?”. Risposi: “Non lo so”. Gli si illuminarono gli occhi. “Quando non sai cos’è, allora è Jazz!!!”

(Novecento di A. Baricco)

Disco

“Etnodie” è il terzo progetto musicale del duo composto da Paolo Palopoli (chitarre e autore) e Sergio Forlani (piano, tastiera e autore); una coppia che comincia ad entrare in sintonia nel ’99 grazie alla passione per la musica e le sonorità ECM (ex etichetta discografica di Pat Metheny), ma che acquisisce una personalità sempre più definita nel corso tempo e mediante una sempre più intensa collaborazione professionale. L’album è il naturale proseguimento di “Armodia Etnica”, progetto del 2008, in cui i due musicisti decidono di dare una svolta più tipicamente etnica alla loro musica e al quale prendono parte musicisti di respiro nazionale che ritroviamo anche in “Etnodie”: Rocco di Maiolo ai sassofoni, Emiliano de Luca al basso acustico e fretless, Enrico del Gaudio alla batteria, Peppe Sannino alle percussioni, Giosi Cincotti alla fisarmonica, Gianfranco Campagnoli alla tromba e flicorno, Leonardo Massa al violoncello, Roberto Natullo all’ottavino.

Il progetto nasce soprattutto dalla continua voglia di recuperare certi valori musicali e culturali, <>. Un dovere, dunque, quello di recuperare certe sonorità oggi in parte disperse, il tentativo di riportare in auge le contaminazioni tra etnie differenti, come la tradizione popolare partenopea, l’arab, il latin, il funk, il manouche, il musette, il tutto avendo come sfondo il jazz.

In “Etnodie” il jazz è unico contenitore di tutte le diverse caratterizzazioni etniche poiché come afferma Paolo Palopoli, << Non è legato solo a degli stilemi quali lo swing, la pronuncia giusta, l’improvvisazione, le poliritmie e quant’altro, ma è un modo per esprimere la propria personalità, il proprio vissuto. Il linguaggio musicale di questo disco è ispirato da tutti i frammenti della nostra vita e le persone che l’hanno incrociata>>. Nessuna musica, dunque, può essere così trasversale e raccontare stati d’animo, tradizioni popolari, denunce sociali come succede nelle otto tracce di “Etnodie”, alcune di queste impreziosite dai vocalismi di Angela Luglio.

Il disco è stato registrato e missato presso “Bande Rumorose” di Enrico del Gaudio, sound engineer Maddalena Bellini.

Brani

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